Marco Goldin a Piero Zuccaro, in catalogo della mostra Pittura d’italia, Paesaggi veri e dell’anima. Linea d’Ombra Libri, Castel Sismondo, 10 ottobre 2009, Rimini.

 

MG
Non è banale chiedere, in questo nostro tempo, il rapporto tra la pittura e il racconto che essa reca, e il mondo.

 

PZ
Oggi si parla tanto di ritorno alla pittura, e bisogna chiedersi a quale pittura ci si riferisca. La pittura  che si fa oggi, quella mostrata dalle riveste d’arte, e nei grandi eventi, non ha  in se un racconto, sono dei manufatti che mostrano  delle cose dipinte, e non raccontano. Il racconto della pittura,  è un’altra cosa. Da pittore  posso dire, che se la pittura è tale, essa stessa è già racconto. Un racconto muto, delicato e sottile. Noi lo ritroviamo nell’opera astratta, come in quella figurativa, è un qualcosa che va al di là dell’elemento rappresentato. Oso dire apporta spiritualità.  Quindi una pittura che tenti di andare in questa direzione è una speranza, del modo più umano, di continuare una ricerca che dura da millenni.

 

MG
Perché la pittura, che sembra voler raccontare l’emozione, pare oggi così inattuale?

 

PZ
Della non attualità della pittura, almeno quella di un certo tipo, se ne parla già da tanto tempo, ma credo sia   una grande menzogna. C’è una regia, è inutile negarlo, che spinge a valutare non contemporanea, una pittura di ricerca poetica. Oggi gli elementi poetici o di senso, vengono ridicolizzati, da certi ambienti dell’arte molto forti ed influenti. C’è un interesse a rendere passivo chi fruisce l’arte, e a pilotare chi la crea.  Assistiamo ad una superproduzione di opere , film, eventi, e ci culliamo che stiamo crescendo culturalmente, ma in realtà assisto ad una incapacità da parte del fruitore di avere attenzione, incapacità a mettersi in ascolto, insomma il problema non è della buona pittura, il problema ce là l’uomo di oggi.

 

MG
Quale può essere ancora oggi la forza e la sostanza di una pittura che intenda provare a raccontare il senso di uno spazio, paesaggio del vedere o dell’anima?

 

PZ
La forza della pittura sta proprio nella sua intrinseca natura di essere materia sensibile unica ed irripetibile. Ne il video o la fotografia possono offuscarla, proprio perché di altra sostanza si tratta. Quando oggi parliamo di pittura, è opportuno focalizzare l’attenzione sulla superficie di essa, bisogna guardare la pelle dell’opera. Oggi la sostanza della pittura si rivela libera finalmente, e non deve più giustificarsi. Sta qui la sua contemporaneità. La sua essenza può finalmente viaggiare libera per altri millenni.

 

 

Marco Goldin a Piero Zuccaro, in catalogo della mostra Pittura d’italia, Paesaggi veri e dell’anima. Linea d’Ombra Libri, Castel Sismondo, 10 ottobre 2009, Rimini.