di    “DANCE GALLERY”

Sono stata davanti o dentro le opere d’arte sempre in modi diversi, ogni volta con il desiderio di portare qualcosa all’incontro. Il paradosso di guardare le opere di Piero non usando solo il senso immediato della vista, mi ha permesso un percorso in cui la percezione – di spazio suoni odori temperatura – diventava raggio vettore della danza.

In quella direzione erano i quadri a guardarmi, io ho portato

 

“DANCE GALLERY” 

 

Una linea d’ombra luce

Da sotto le note dei miei passi

Traduceva forme dalla evoluzione della scala

 

Fino ai varchi ritmici del corridoio

Nell’architettura attraversata

La danza cresceva

 

 

Il senso dilatato  Attratto dalle pareti piene   Toccava l’odore e la materia grossa dell’olio

Il getto di sole dalla grande finestra senza uscita    Mi tratteneva in un silenzio accaldato

Memoria e cadenza alterata di moto circolare    Si insinuavano nelle vesti

 

Il cilindro trasparente nell’angolo libero di segni   Divenuto sempre più colmo di forme

Tracimava  nuova nascita   Calice di sconosciuta  allegria

Allagava lo spazio   Ricomposto più volte con  amorosa cura

 

 

 

La tua mano avrà danzato con rigorosa follia

distaccando dai giorni

il tempo inesatto del colore

 

E adesso io

Accerchiata da riflessi abbaglianti

Poserò la pelle sul tuo azzurro artificiale.

 

 

 

Donatella Capraro

(In Dance Gallery, 2004, video installazione di Donatella Capraro

nell’ambito della Personale di Piero Zuccaro alla galleria Luca Collica, Catania.)